I sentieri si costruiscono viaggiando.
I sentieri si costruiscono viaggiando.
I sentieri si costruiscono viaggiando, ha scritto Franz Kafka, e la penso anch’io così.
Qualche volta viaggiare, andare, partire, è necessario non solo in senso metaforico, per ricominciare.
Da qualche anno il desiderio di trasferirmi a vivere al mare si è impossessato di me. Il richiamo dei profumi e dei colori del mare era sempre più forte.
In realtà non mi sono mai fermata, ho girovagato in terre lontane, sono stata sempre “ingiroingiro”, ma mai mi ero soffermata a pensare al luogo definitivo, quello in cui avrei potuto fermarmi. Fino a quando sono “sbarcata “ a Sant’Anna Arresi, nel Sulcis.
Ed è successo per caso.
Era il lontano 2003, e durante una visita a Torino della mia amica Chiara Vigo, invitata a raccontare la storia del Bisso Marino, seta del mare, sono rimasta incantata a sentire descrivere quei luoghi. A quel tempo allora avevo già intrapreso lo studio dei colori naturali e ascoltare di un luogo magico dove le piante tintorie vengono ancora usate, per tradizione, mi sembrava fantastico.
Gli anni, intanto, sono passati ed ecco che arriva Fusà!
Che cosa c’entra, un cane, in tutto questo?
Bisogna andare per gradi. Nel 2014, all’interno della rinomata pasticceria Dezzuto, di Torino, sento parlare di una certa Area Animal Friendly, vale a dire una porzione di spiaggia, a Porto Pino, frazione di Sant’Anna Arresi, dedicata ai cani (e non solo).
Resto davvero colpita e incuriosita da quella notizia, ma sarà soltanto nel 2016 che, con tanto coraggio, io e Patrizia partiamo per una mini vacanza alla scoperta di quella spiaggia, di quei colori, dei profumi e della storia del Sulcis Iglesiente.
Da quell’estate, il mio navigare in terra sarda è stato più frequente e ogni volta, al mio rientro a Torino, la nostalgia di questo luogo era sempre più forte.
Torino aveva condiviso con me gioie e dolori. Torino mi aveva dato una mano a riprendere in mano la mia vita, eppure mi sembrava ogni giorno di più un luogo lontano.
Certo, i sentimenti contrastanti si sono fatti sentire, ed erano sempre in agguato. C’erano le amicizie; c’era il grande lavoro svolto per la conoscenza dei filati naturali VIACALIMALA; c’era la mia piccola creatura, “Libri letti ai ferri”, cresciuta con l’aiuto di tante knitters e di tutti gli amici scrittori che ho conosciuto in questi anni; c’erano le clienti, e poi mio fratello, mia nipote, i miei maestri di knit e non solo Giuliano & Giusy Marelli. Come si fa a lasciare un porto sicuro?
Ma una volta che si comincia, tutto prende forma. Sono stati tre mesi intensi. Inscatolare e stivare una vita in pochi metri quadrati non è facile. Che cosa tengo? Che cosa lascio? Ritrovare ricordi abbandonati nei cassetti fa riemergere momenti di vita…
La partenza è quasi pronta. Gli amici, sono stati vicini e hanno ascoltato i miei dubbi, mi hanno aiutato a risolvere le questioni burocratiche, e poi c’erano le utenze da revocare, la mia attività da modificare, il sito con il nuovo e-commerce da pianificare, e soprattutto c’era il mio arrivo in Sardegna, e per questo rivolgo un grazie speciale a Lucia.
Sono stata poco social in questi mesi, e mi scuso. Ho festeggiato la mia partenza con le persone più care, il 18 settembre, alla pasticceria Dezzuto, proprio là, da dove tutto è iniziato. Non è stato un addio, ma un arrivederci. In terra sabauda non ho abbandonato tutto: il laboratorio c’è ancora, in attesa di una nuova destinazione.
Il mio Amico Massimo Tallone per l’occasione mi ha scritto un poema scherzoso che voglio condividere con voi
La divina Sardegna
Nel mezzo del cammin la Margherita
Si ritrovò in una terra dura,
Chè la sabauda via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
Quella terra assolata e aspra e forte
che nel pensier rinova la calura!
Tant’è amata che poco è più forte;
Ma per trattar del ben ch’ella trovò,
occorre dir le cose che v’ha scorte.
Lei non sa ridir com’arrivò,
Tant’era pien di dubbi a quel punto
che la taurina via abbandonò.
Ma poi che il sardo colle che fu raggiunto,
Là dove il Sulcis terminava in valle,
La duna vide, e il mare a lei congiunto.
Sant’Anna Arresi stava alle sue spalle
E intorno i raggi caldi del pianeta
Rendevan Porto Pino di percalle.
Allor fu la paura un poco quieta,
E quella terra sarda presto amata,
Sicchè la nuova vita parve lieta.
Insomma, da qualche giorno sono approdata in questa terra che mi ha accolto con il calore dell’estate. E come scrisse Giacomo Leopardi, il naufragar m’è dolce in questo mare.
Il viaggio della vita continua.
Saluti da Sant’Anna Arresi,
vi aspetto!
Margherita e Fusà
Buona vita, carissime, tu e Fusà (vi metto insieme perché siete indivisibili)! Mi avete regalato momenti di affetto, allegria e amicizia, cari al mio cuore. Che il mare vi canti una canzone dolce e serena.
Ciao Luisella, ma noi ci sentiamo, l’affetto è reciproco, l’amicizia resta, Torino mica l’ho abbandonata? A presto <3
Ma dai Marghe !! Buona vita buon tutto e la cosa principale è che la tua scelta abbia il traguardo che tu sogni, ti abbraccio 🤗
Ciao Carla, un abbraccio anche a te 🙂 <3
Sei molto coraggiosa e sono felice per te. Buon tutto. Un abbraccio.
Grazie Giancarla, mi spiace non essere riuscita a salutarti, sarà per la prossima volta, a Torino. Un Abbraccio
Ti mancava la vena poetica, ed eccola. Brava Margherita.
Grazie Rosanna, la vita è poesia, viviamola a colori 🙂