Stefano Garzaro a ” libri letti ai ferri “
Sono felicissima di ospitare “Funky Monkey”, il romanzo di Stefano Garzaro (edizioni Pietro Pintore) che esce dalle librerie e cerca strade nuove: questa volta entra nel colorato laboratorio di arte tessile VIACALIMALA di Margherita Bratti, una perla dell’artigianato torinese, in via Monti 9/b. Mercoledì 25 gennaio, dalle ore 16,00 alle 18,00 si legge, si chiacchiera, si sferruzza.
VIACALIMALA organizza da tempo gli incontri Libri letti ai ferri, iniziativa culturale indipendente che ha già ospitato numerosi scrittori. La sfida a colpi di tricottino e di maglia ritorta è da non perdere.
LA SCHEDA
Stefano Garzaro
“Funky Monkey. Liberi di alzare la voce”
Pintore, Torino 2016, pp. 240, euro 16,50Funky Monkey. Liberi di alzare la voce è il secondo romanzo di Stefano Garzaro. Ambientato tra i ragazzi dell’immaginario e rigido liceo torinese Leonardo da Vinci, il racconto ha come personaggio guida Nahual Bellezia, nato alla fine degli anni Novanta da una “wicca”, in una delle ultime comunità post hippie. Quando alla madre verrà a noia la vita da “strega” nei boschi, il bambino approderà in città e conoscerà le sue leggi e le sue regole. La libertà sperimentata nei primi anni di vita fa di Nahual un osservatore severo della realtà, ma gli permette anche di coltivare sogni da adolescente; il più intenso riguarda la ragazza che incontra sul tram 15, Cassiopea, così soprannominata perché “occhi come i suoi li ha soltanto una ninfa con un nome da costellazione”, e che naturalmente non si accorge di lui. Nel mondo fantastico di Nahual ha rilievo anche una coniglia, che si chiama Mario, e che gli fa da confidente. Nahual, che porta il nome della leggendaria pantera protettrice di Maya e Aztechi, soccorre le persone che lui ritiene indifese: senzatetto incontrati per strada, che gli narrano storie inverosimili; ragazzi emarginati; la madre stessa, incapace di diventare adulta. Nahual è un ragazzo curioso e, tramite lui, l’autore ci presenta una Torino che si popola di immigrati dal carattere vivo, come il turco Osman che cucina ottimi kebab, o come Ilir e Arbor, ragazzi fuggiti dal Montenegro, geni matematici, che fanno seguire alle ore di studio il lavoro clandestino in un cantiere edile. Sono proprio i ragazzi montenegrini a costruire un racconto parallelo a quello dei compagni italiani attraverso la loro piccola odissea, lo sbarco nelle coste pugliesi, l’inserimento nella società italiana, fino all’arrivo nel liceo Leonardo da Vinci; qui, entrambi i filoni narrativi confluiscono. Una tragedia scuote le ragazze e i ragazzi del liceo, che prendono coscienza non soltanto dei loro diritti, ma soprattutto di quelli di cui nessuno si preoccupa: una consapevolezza che accompagna la crescita del protagonista, come degli inseparabili amici Antonio, Cuggino, Arianna, Alliaud. Che fare per cambiare il mondo? È la domanda urgente che i ragazzi rivolgono a se stessi. I protagonisti cercheranno modelli e alleanze non presso la generazione dei padri, tutti presi da se stessi, incapaci di essere un punto di riferimento per i figli; si rivolgeranno invece ai “vecchi”, alla generazione dei nonni, che nel loro tempo hanno ricostruito ma – terialmente e moralmente una società appena uscita dalla guerra. E i Funky Monkey? Della band, nata quasi per caso nel liceo, conosciamo per certo che non suonano cover, ma soltanto pezzi originali. Per saperne di più, andate ad ascoltarli a Mirafiori, al Looking Flowers.
Allora vi spettiamo mercoledì 25 gennaio ore 16,00 in via V. Monti 9/b presso il laboratorio VIACALIMALA con Libri letti ai ferri.
Non stare li fuori, entra nel mondo di VIACALIMALA
Margherita Bratti